Lo stress può essere causa di molti disturbi che si somatizzano, ma bisogna osservare bene lo stile di vita che si segue per comprenderne meglio l’origine. Secondo molte statistiche circa otto milioni di italiani soffrono di pirosi gastrica, ovvero bruciori di stomaco. E’ un disturbo tipico delle vite poco regolate: fumo, alcool, vino, cibi pesanti e/o speziati ne sono i maggiori responsabili. Lo stress è sicuramente una componente aggiuntiva, non trascurabile. Se le vostre giornate si susseguono tra panini o alimentazione irregolare, lavoro privo di pause, tensioni, incomprensioni. Un poco di “Acidu” è il minimo che possa succedere. Ma la pirosi può anche essere il primo sintomo di una corte di sintomatologie che appartengono ad un disturbo molto diffuso, chiamato “malattia del reflusso gastro-esofageo”, causato dalla risalta degli acidi contenuti nello stomaco a livello dell’esofago ( il canale che usa il cibo per raggiungere lo stomaco ). Gli acidi cosi risalendo si trovano in un ambiente impreparato a resistere alla loro acidità e di conseguenza si irritano, provocando quel bruciore fastidioso e caratteristico avvertito alla bocca dello stomaco e al torace. Bisogna stare attenti e ricordare che molti farmaci come aspirina, antinfiammatori, il cortisone e alcuni antibiotici possono amplificare, favorire e peggiorare il reflusso.
Alcune regole di igiene alimentare potrebbero aiutarvi, senza scordare mai di consultare il vostro medico per assicurarvi che la natura della patologia sia corretta.
L’acidità dello stomaco è aumentata da:
- fumo;
- caffè;
- pomodori;
- agrumi;
- sottaceti;
- aceto;
- salamoie;
- cibi piccanti e speziati;
- alimenti grassi;
- alcolici.
Altre importanti regole sono:
- masticare lentamente prendendosi il giusto tempo;
- non coricarsi subito dopo aver mangiato;
- cercare di avere orari regolari;
- imparare a gestire lo stress a casa ed a lavoro, trovando i propri “Break”;
- passeggiare dopo aver mangiato;
Prima di intraprendere qualsiasi terapia è sempre opportuno consultarsi con il proprio medico, cosi da non sottovalutare problematiche più serie.